Ponte di Legno, lo spettacolo di Luigi Ottoni sull'incendio del 27 settembre 1917 strappa applausi

Ponte di Legno - Una grande giornata per Ponte di Legno (Brescia), che ha ricordato il drammatico bombardamento del 27 settembre 1917. Il "centenario" di quella tragedia che distrusse il paese dell'Alta Valle Camonica ha riunito la popolazione camuna e le autorità in piazzale Europa con alzabandiera e deposizione della corona al monumento, la cerimonia ufficiale in piazza XXVII settembre e il momento conclusivo al Palazzetto con la rievocazione della tragedia e lo spettacolo a cura di Luigi Ottoni (‘Quelle lacrime non piante’).
Presenti il sindaco di Ponte di Legno, Aurelia Sandrini; i primi cittadini di Recco, Dario Capurro; Vezza d'Oglio, Giovanni Maria Rizzi; di Temù, Robero Menici; Vione, Mauro Testini; il prefetto di Brescia, Annunziato Vardé, il Tenente Colonnello Salvatore Malvaso, comandante della Compagnia di Breno, il comandante della stazione carabinieri di Ponte di Legno, Federico Geri, il comandante della Tenenza della Finanza di Edolo, Massimo Caloro, rappresentanti dell'Esercito e delle associazioni in particolare dei gruppi alpini dell'Alta Valle Camonica e della sezione Ana Valcamonica, gli studenti delle scuole di Ponte di Legno e i cittadini.
Dopo la cerimonia dell'alzabandiera, in piazza XXVII Settembre si è tenuta la cerimonia ufficiale, con gli interventi delle autorità, in particolare del sindaco Aurelia Sandrini che ha ricostruito il dramma di cent'anni fa e sottolineato l'ospitalità dei paesi vicini, evidenziando "Con la ricostruzione è stata ridata dignità a questa terra". La presidente della Pro loco, Elena Veclani e il sindaco Aurelia Sandrini hanno infine inaugurato il percorso "Pontedilegno, bombardata e risorta".  
In serata lo spettacolo al Palazzetto dove è stato raccontato il bombardamento e l'incendio di Ponte di Legno: l'attore Luigi Ottoni ha messo in scena al Palazzetto dello Sport uno spettacolo unico - "Quelle lacrime non piante" - seguito col fiato sospeso dal numerosissimo pubblico. E' stato ricostruito quanto accade alle 7.30 del 27 gennaio di un secolo fa: da un mortaio posto ai Monticelli partì il primo colpo e proseguì per quasi sette ore. Più di cento abitazioni e stalle vennero distrutte e rimase intatta solo la chiesa e il campanile. Quindi il dolore della Valle Camonica di quell'epoca, con il pianto di due mamme, il ricordo dei nonni da parte di due nipoti, infine un dalignese ha in lacrime ricostruito la sua storia storia: perse casa, stalla, mucca e nonostante le ferite ha concluso una frase che ha colpito il pubblico presente: "Sono un miracolato e avrò la forza di rialzarmi e ricostruire". L'opera dell'attore Luigi Ottoni è stata applaudita a lungo dalle centinaia di persone presenti al Palazzetto dello Sport e al termine sono stati ringraziati e applauditissimi anche gli attori provenienti dalla Valle Camonica.