Ponte di Legno: respirare in alta quota con il progetto SCIvolare

Ponte di Legno - Respirare in alta quota a Ponte di Legno con il progetto SCIvolare. Continuano le iniziative dell'Associazione Respiriamo Insieme-APS che per la stagione sciistica si è trasferita a Ponte di Legno (Brescia) offrendo un supporto ai giovani sciatori impegnati nelle gare di Sci Alpino e alla cittadinanza. A chi aderirà allo screening sarà garantito un percorso che prevede spirometria gratuita e un colloquio individuale con lo pneumologo per approfondire il quadro clinico emerso dal test spirometrico e/o per consigli sulla gestione della salute.
Inizia bene la settimana per quanti soffrono di asma e per i giovani atleti che si sfideranno al Tonale. In occasione delle gare regionali di sci alpino Children a Ponte di Legno (Brescia) da oggi fino a giovedì 10 marzo, giovani atleti, team delle squadre iscritte e tutta la cittadinanza di Ponte di Legno potranno aderire allo screening e spirometria gratuita garantiti dagli esperti.
“Siamo molto soddisfatti della risposta a questa iniziativa che ha già raccolto oltre 300 iscritti - precisa Simona Barbaglia, presidente Associazione Respiriamo Insieme-APS - e sono molto grata del supporto di tutto il team di medici che di recente si sono uniti a noi per promuovere e tutelare i diritti di cura dei pazienti affetti da patologie respiratorie, immunologiche e rare”.

IL PROGETTO IN ALTA QUOTA E NELLE SCUOLE
Il progetto “SCIvolare” realizzato da Fisi Comitato Alpi Centrali e Regione Lombardia con il patrocinio di CONI, del Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca sezione Lombardia e da Respiriamo Insieme, si compone di due diversi momenti.
Da un lato gli incontri nelle oltre 100 Scuole Primarie e Secondarie (Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna), dall’altro gli eventi sportivi e di informazione/prevenzione in località sciistiche.
L’obiettivo principale di “SCIvolare” e “Respiriamo Insieme in Alta Quota” è la promozione della salute attraverso lo sport nelle scuole e nella popolazione interessata.
“Negli ultimi anni sono sempre di più le scuole che si sono sensibilizzate verso le criticità che ogni giorno incontrano gli studenti asmatici e cercano di attrezzarsi per intervenire correttamente e per istruire il personale alla somministrazione di farmaci salvavita a scuola. Riteniamo per questo - continua Barbaglia - che tutte le istituzioni e le organizzazioni debbano impegnarsi nel promuovere lo Sport come maestro di salute ed esercizio di benessere, che sappiano stimolare e rinforzare anche i valori morali e sociali come il senso di responsabilità nei confronti della salute individuale e collettiva”.

ATTIVITA’ FISICA E MALATTIE RESPIRATORIE, SOPRATTUTTO IN ALTA QUOTA
L’attività fisica regolare è ormai riconosciuta come strumento di prevenzione per numerose malattie, favorendo il mantenimento del benessere psico-fisico. Un buon funzionamento dei polmoni è alla base di una buona qualità della vita e dipende dalla integrità delle strutture che compongono l’apparato respiratorio.
“Nei soggetti con malattie respiratorie croniche, è stato dimostrato che la regolare pratica dello sport migliora i sintomi, la funzione polmonare. Inoltre, è in grado di modulare il sistema immunitario e avere un ruolo protettivo contro sovrappeso e obesità, promuovendo dunque una riduzione dell’infiammazione sistemica. Pertanto - interviene Mario Malerba, professore di Malattie dell’Apparato Respiratorio della Scuola di Medicina dell’UPO e Direttore SCDU di Pneumologia - Ospedale S. Andrea, ASL di Vercelli - praticare una regolare attività fisica migliora la qualità della vita sia di chi è sano che di chi è affetto da una patologia polmonare. Quando i polmoni sono sani, si dispone di un’ampia riserva respiratoria, ma anche chi è affetto da una patologia polmonare cronica può contribuire a migliorare i propri sintomi svolgendo regolare attività fisica. In particolare, l’attività sportiva ad alta quota in montagna produce un miglioramento della sintomatologia respiratoria di alcune patologie come l’asma, sia in inverno che in estate, ad esempio per una ridotta esposizione ai pollutanti atmosferici e ad alcuni allergeni inalatori".

I NUMERI DELL’ASMA TRA I GIOVANI
Nel mondo più di 300 milioni di persone soffrono di asma, diagnosticata in oltre il 10% della popolazione pediatrica dei Paesi industrializzati, con una stima di aumento a 400 milioni nel 2025.
In Italia si stima una prevalenza di asma del 9% in bambini di 6-7 anni e del 10% in ragazzi di 13-14 anni, equivalente a una media di 2-3 alunni che soffrono di questa patologia presenti in una classe.
Globalmente si stima che la mortalità per asma sia di 1 caso su 250 morti. Fortunatamente, in Italia, la mortalità per asma sta diminuendo ma ancora sono molti i giovani che perdono la vita a causa di questa patologia troppo spesso sottovalutata. Moltissimi adolescenti presentano i sintomi respiratori tipici dell’asma, ma a questo campanello d’allarme non sempre seguono adeguate azioni per giungere a definire una corretta diagnosi, una presa in carico specialistica e una terapia adeguata che salvaguardi la salute dei ragazzi.
“Un ragazzo asmatico in età di obbligo scolastico trascorre buona parte del suo tempo a scuola, specialmente in primavera, quando è maggiore il rischio di crisi acuta e potenzialmente letale d'asma. Il pericolo principale - conclude Barbaglia - è la crisi asmatica grave, con necessità di accesso in pronto soccorso, spesso in situazioni in cui gli ospedali sono lontani dai plessi scolastici. In questi casi è importante l’intervento immediato del personale scolastico che, se adeguatamente preparato, può risolvere facilmente la crisi o attenuarla, in attesa dell’arrivo dei mezzi di soccorso.”